Etica & Fair-Play
Inserto il Giovedì 02 Febbraio 2012
DICHIARAZIONE DEL PANATHLON SULL’ETICA NELLO SPORT GIOVANILE
Questa dichiarazione rappresenta il nostro impegno per stabilire chiare regole di comportamento nella ricerca di valori positivi nello sport giovanile. Pertanto:
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Promuoveremo i valori positivi nello sport giovanile con grande impegno e presentando adeguati programmi.
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Considerate le esigenze dei giovani, nell’allenamento e nelle competizioni punteremo, in modo equilibrato, su quattro obiettivi: sviluppo delle competenze di tipo motorio (tecnica e tattica); stile competitivo sicuro e sano; positivo concetto di se stessi; buoni rapporti sociali .
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Crediamo che sforzarsi per eccellere e vincere, sperimentando il successo o il piacere, il fallimento o la frustrazione, siano tutte componenti dello sport competitivo. Nelle loro performance daremo ai giovani l’opportunità di coltivare ed integrare tutto ciò (all’interno della struttura, delle regole del gioco) e li aiuteremo a gestire le loro emozioni.
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Presteremo attenzione alla guida e all’educazione dei giovani, in accordo con i modelli che valorizzano i principi etici in generale ed il fair play in particolare.
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Ci assicureremo che i giovani siano coinvolti nelle decisioni attinenti il loro sport.
- Continueremo ad impegnarci per eliminare nello sport giovanile ogni forma di discriminazione.
Questo è coerente con il fondamentale principio etico di uguaglianza, che richiede giustizia sociale ed uguale distribuzione delle risorse. I giovani diversamente abili come quelli con minor predisposizione dovranno avere le stesse possibilità di praticare lo sport e le stesse attenzioni di quelli maggiormente dotati, senza discriminazione di sesso, razza, cultura.
- Riconosciamo che lo sport può anche produrre effetti negativi e che misure preventive sono necessarie per proteggere i giovani
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Aumenteremo con i nostri sforzi la loro salute psicologica e fisica al fine di prevenire le devianze, il doping, l’abuso e lo sfruttamento commerciale.
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Accertato che l’importanza dell’ambiente sociale ed il clima motivazionale sono ancora sottostimati, adotteremo un codice di condotta con responsabilità chiaramente definite per quanti operano nello sport giovanile: organizzazioni governative, dirigenti, genitori, educatori, allenatori, manager, amministratori, dottori, terapisti, dietologi, psicologi, grandi atleti, i giovani stessi.
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Raccomandiamo che siano seriamente considerate le persone, organizzate ai diversi livelli, che possano controllare questo codice di condotta.
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Incoraggiamo l’introduzione di coerenti sistemi di preparazione per allenatori ed istruttori.
- Siamo favorevoli all’aiuto degli sponsor e dei media purché in accordo con gli obiettivi dello sport giovanile.
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Accogliamo il finanziamento di organizzazioni e società solo quando questo non contrasti con il processo pedagogico, i principi etici e gli obiettivi qui espressi.
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Crediamo che la funzione dei media non deve riflettere i problemi della società, ma risultare stimolante, educativa e innovativa.
- Formalmente sottoscriviamo la “Carta dei Diritti del Ragazzo nello Sport” adottata dal Panathlon che prevede per tutti i ragazzi il diritto di:
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praticare sport
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divertirsi e giocare
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vivere in un ambiente salutare
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essere trattati con dignità
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essere allenati ed educati da persone competenti
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ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità individuali
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gareggiare con ragazzi dello stesso livello in una idonea competizione
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praticare lo sport in condizioni di sicurezza
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usufruire di un adeguato periodo di riposo
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avere la possibilità di diventare un campione, oppure di non esserlo.
Tutto questo potrà essere raggiunto quando i Governi, le Federazioni, le Agenzie e le Società sportive, nonché le industrie, i media, i managers, gli studiosi dello sport, i dirigenti, gli allenatori, i genitori ed i giovani stessi approveranno questa Dichiarazione.
Gand, 24 settembre 2004
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